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Vittoria Alata Il nome si ispira a una straordinaria statua di epoca romana simbolo della città di Brescia.
La Vittoria Alata, assisa tra leggende e mistero, è immagine femminile di un popolo che amo: forte e audace. Patrimonio identitario di successo e visione, icona di bellezza e di coraggio.
Così la tuberosa, che è il segno del mio stile.
In questa fragranza ho cercato elementi che raccontassero Brescia e le sue province: assieme a Bergamo, Capitale italiana della Cultura 2023.
La nota fruttata di lampone è un riferimento al Comune di Lozio e al suo frutto tipico dei sottoboschi.
Sfaccettature metalliche annunciano le grandi aziende, le acciaierie e il tondino, la barra di ferro usata per armare strutture in cemento. Il franchincenso ricorda le due Cattedrali di Brescia.
Accenti di grasso e gas con aldeidi alifatiche, sono un omaggio alla Mille Miglia, mitica gara di auto d’epoca, e alle bollicine della Franciacorta.
Le lievi note acquatiche raccontano dei laghi, dal Garda a quello di Iseo.
Alla polvere di marmo di Botticino con cui è realizzato il Capitolium, splendido tempio del 73 d.C. eretto sotto Vespasiano e la più importante testimonianza della Brixia romana, ho dato un odore scegliendo il rizoma dell’iris.
L’estrazione di luppolo, invece, ricorda la più antica fabbrica di birra italiana, fondata proprio a Brescia. Non manca l’accordo intrigante e unico di Musa Paradisiaca, costituito da una luminosa tuberosa indiana, foglie di banano e zenzero.
Cristian Cavagna
ARCHITETTURA OLFATTIVA
TESTA: aldeidi, foglia di banano, zenzero
CUORE: tuberosa, note metalliche, iris, lampone
FONDO: ambra, muschio, vaniglia, luppolo
Formato: 100 ml Extrait de parfum
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